Ancora un decennio di grandi trasformazioni

In occasione dell’ingresso nel nuovo decennio (2020 – 2030), esperti, società di consulenza e studiosi vari si sono cimentati in previsioni sulle trasformazioni più significative, per la società e per la nostra vita quotidiana, che il decennio appena iniziato ci porterà.

Gran parte di queste previsioni concordano sul fatto che la tecnologia è assolutamente imprevedibile e, a fronte di trasformazioni che più o meno tutti ci aspettiamo, potrebbero affermarsi servizi completamente nuovi, così come è successo in passato.

Nel decennio appena finito la combinazione tra trasformazione digitale e connettività pervasiva ha reso possibili, ad esempio, l’evoluzione della TV on-demand o della digitalizzazione dei servizi bancari, cambiamenti che tutti ci aspettavamo, essendo la logica evoluzione di servizi già esistenti.

Nessuno, però, si aspettava l’arrivo del social: oggi passiamo quasi due ore (i nostri figli il doppio) a guardare lo smartphone, postare foto e commenti, consultare questa o quella chat. I social sono entrati perfino con prepotenza nel mondo del lavoro.

L’altro fenomeno non previsto riguarda l’e-commerce. Dieci anni fa nessuno si sarebbe aspettato che Amazon diventasse la prima società al mondo superando Apple per capitalizzazione. Non solo, c’era chi ipotizzava una “democratizzazione” delle attività di vendita abilitate dalla diffusione di Internet. Ci riferiamo, ovviamente, al famoso libro di Chris Anderson “La coda lunga”. Oggi, le piccole aziende che operano in Internet sono sempre più piccole e il mercato è dominato da pochi colossi del calibro di Amazon; un dominio che probabilmente nei prossimi anni si estenderà anche ai generi alimentari supportato dall’Internet of Things. Questo dominio di pochi vale anche per altri servizi, come, ad esempio, le prenotazioni turistiche.

Due esempi, dunque, che dimostrano quanto sia arduo fare previsioni per i prossimi dieci anni.

Dovendo, tuttavia, fare una previsione su come cambieranno le nostre vite per effetto dell’evoluzione tecnologica, al primo posto, a nostro avviso, ci saranno gli effetti di quella che viene definita “mobilità elettrica, autonoma e intelligente”, anche se, probabilmente, ci vorranno più di 10 anni per vederne tutti gli effetti.

Dopo aver provato una vettura elettrica non si può fare a meno di desiderare che l’intera filiera dell’energia elettrica diventi più green: la crescente diffusione delle vetture elettriche porterà dunque, ad una fortissima pressione a favore dell’impiego delle fonti rinnovabili, con la rapida eliminazione delle centrali a carbone e gasolio, nonché con l’adozione di sistemi di accumulo energetico, grandi e piccoli, di cui faranno parte anche le nostre vetture elettriche. E a questo punto l’elettricità verrà impiegata anche per tutte quelle attività umane dove ciò è possibile (ad iniziare dal riscaldamento).

La seconda svolta innescata dall’elettrificazione riguarderà la capacità delle autovetture di muoversi in completa autonomia: si inizierà sicuramente dai taxi e dai veicoli commerciali, sino ad arrivare alle vetture; a questo punto si diffonderanno anche i fenomeni di car-sharing e il numero delle autovetture circolanti diminuirà drasticamente così come il traffico. Quest’ultimo verrà in ogni caso già ottimizzato dai sistemi smart di assistenza alla circolazione e al parcheggio.

Una ricaduta decisamente significativa – che riteniamo molto probabile – per il nostro modo di vivere e lavorare e per le condizioni del nostro pianeta.

Ma anche una grande opportunità di espansione per l’industria elettronica, con un mercato dell’automotive che potrebbe come minimo raddoppiare nei prossimi 10 anni.

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