Fa il suo debutto al Salone Nautico di Genova MAMBO, la prima barca al mondo in vetroresina stampata in 3D

Si chiama MAMBO, sigla di “Motor Additive Manufacturing BOat”, ed è uno scafo sinuoso lungo 6,5 metri con 800 kg di peso, dotato di un sistema di navigazione all’avanguardia e un motore da 115 CV. MAMBO, che è la prima barca al mondo stampata in 3D in vetroresina, è stata presentata ufficialmente durante il Salone Nautico di Genova

MAMBO è un’idea di Moi Composites, spin-off del Politecnico di Milano, realizzata con una tecnologia di stampa 3D brevettata chiamata Continuous Fiber Manufacturing (CFM), un sistema realmente innovativo che, grazie all’utilizzo di robot sapientemente guidati da algoritmi generativi, consente di stampare in 3D materiali compositi unidirezionali con prestazioni meccaniche e libertà formali fino ad oggi impensabili.

La tecnologia prevede l’utilizzo di macchine robotiche, in grado di  depositare delle fibre continue impregnate di resina reticolabile per creare manufatti dalle prestazioni incredibili, posizionando le fibre in maniera ottimizzata partendo solamente da un modello digitale. Ciò permette di creare prodotti fibro-rinforzati, con caratteristiche meccaniche pari alla vetroresina unidirezionale, senza l’ausilio di modelli, stampi o altre attrezzature. In questo modo è possibile ottenere non solo prototipi, ma veri prodotti in serie limitate o pezzi unici.

La creatività di molti progettisti viene oggi condizionata da fattori diversi: limiti di natura tecnologica, geometrica o costi di produzione, innumerevoli sono i progetti degni di nota, destinati a restare per sempre dei magnifici render. “Abbiamo partecipato al Salone Nautico di Genova nel 2017, e proprio durante questo evento ci è venuta l’idea di realizzare MAMBO. Così, strato dopo strato, abbiamo visto il progetto prendere vita, per arrivare oggi, finalmente, al mare. Abbiamo stampato in 3D una barca esaltando il concetto di personalizzazione, con un esemplare unico ideato dal pensiero e su misura dell’armatore, per dare ad ognuno la possibilità di concepire e vivere il mare secondo la propria maniera. Tutto questo non sarebbe accaduto senza il supporto dei nostri partner, i quali hanno creduto insieme a noi in questo ambizioso progetto”. Afferma Gabriele Natale, CEO e co-fondatore di Moi Composites.

I partner di Moi che hanno contribuito alla realizzazione del progetto MAMBO includono un gruppo di esperti internazionali nel campo software, automazione, materiali compositi e industria nautica: Autodesk, Catmarine, Confindustria Nautica, Mercury Marine, MICAD, Osculati e Owens Corning.

Lo scafo è un triciclo rovescio ispirato al famosissimo Arcidiavolo di Sonny Levi, sul quale le forme organiche si rincorrono e si trasformano in elementi strutturali e funzionali.

Una volta ideato il concept e realizzato il progetto esecutivo, sono state stampate le varie sezioni utilizzando due robot KUKA Quantec High Accuracy. Situati a Milano, nella sede di Moi Composites e a Birmingham, nell’AMF (Advanced Manufacturing Facility) di Autodesk, essi hanno consentito di utilizzare al meglio la manifattura diffusa, considerata tra i punti di forza più rilevanti della stampa 3D. Conclusa la stampa, i pezzi sono stati uniti e laminati nel cantiere Catmarine, creando una struttura monoblocco in sandwich, senza divisione scafo-coperta.

L’instancabile e impassibile lavoro dei robot unito alla sapiente e appassionata abilità degli artigiani del cantiere hanno dato vita ad un nuovo sistema industriale ibrido, tanto tecnologico e digitale quanto analogico e sartoriale, che vede oggi l’impossibile farsi possibile.

Ad oggi MAMBO rappresenta non solo il primo scafo realizzato con tecniche di produzione tridimensionale innovative ad essere realmente utilizzato in navigazione, ma anche una finestra su un nuovo mare di possibilità e l’invito ad una riflessione sul modo in cui giudichiamo impossibile la realizzazione di un’idea.

www.moi.am

 

 

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