Il COVID-19 non fa paura a Texas Instruments che presenta i risultati finanziari 1Q 2020Y

Texas Instruments ha rilasciato pochi giorni fa i dati finanziari relativi al primo trimestre del 2020 che fanno intravedere, seppur minimi, i primi effetti della pandemia che sta investendo l’intero pianeta.

TI ha registrato ricavi nel primo trimestre per 3,33 miliardi di dollari, un utile netto di 1,17 miliardi e un utile per azione di 1,24 dollari. Per quanto riguarda le prestazioni dell’azienda e i rendimenti per gli azionisti, Rich Templeton, presidente e CEO di TI, ha commentato: “Le entrate sono diminuite del 7% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. Nelle nostre attività principali, le entrate analogiche sono diminuite del 2% mentre il settore Embedded Processing ha visto un calo del 18% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. Il nostro flusso di cassa da operazioni di  6,4 miliardi di dollari relativo ai 12 mesi di attività sottolinea la forza del nostro business. Il nostro free cash flow per lo stesso periodo è stato di 5,6 miliardi, pari la 40% dei ricavi. Tutto ciò riflette anche la qualità del nostro portafoglio di prodotti, così come l’efficienza della nostra strategia di produzione, incluso l’utilizzo di wafer da 300 millimetri”.

Abbiamo restituito circa 6,6 miliardi di dollari ai nostri azionisti tramite dividenti e riacquisto di azioni. Nello stesso periodo, i nostri dividendi hanno rappresentato il 55% del free cash flow, sottolineandone la sostenibilità. Insieme, i nostri riacquisti di azioni e i dividendi erogati riflettono il nostro costante impegno a restituire tutto il flusso di cassa generato ai nostri azionisti.”

Per quanto riguarda le previsioni per il secondo trimestre, con il COVID-19 diffuso su larga scala e con una ridotta visibilità della domanda dei clienti, stiamo usando i dati dell’andamento della crisi finanziaria del 2008 per modellare le nostre scelte operative. La maggiore incertezza ci ha costretti ad allargare la forbice delle nostre indicazioni. Pertanto, le previsioni del secondo trimestre di TI riguardano entrate nell’intervallo compreso tra  2,61 e  3,19 miliardi di dollari, con utili per azione compresi tra 0,64 e 1,04 dollari, incluso un beneficio fiscale stimato di 10 milioni di dollari. Nel 2020 il nostro livello di tassazione dovrebbe essere di circa il 14%”.

I risultati del primo trimestre 2020 sono leggermente superiori al consensus degli analisti (1,01 dollari l’utile per azione di FactSet e 3,17 miliardi di dollari il fatturato di Reuters). Anche per questo motivo il titolo TI ha guadagnato il 9% circa passando da una quotazione di 106,84 dollari per azione del 21/4 a 116,07 dollari di fine mese (30/4).

Per il secondo trimestre 2020,  il consensus degli analisti si attesta ad una remunerazione di 1,03 dollari per azione e ad un fatturato di 3,19 miliardi di dollari: evidentemente gli analisti ritengono che le cose andranno più che bene.

Durante la teleconferenza con gli analisti, il management di TI ha osservato un picco nelle vendite all’inizio di marzo quando il virus ha iniziato a manifestarsi; evidentemente molti clienti hanno scelto di fare scorta nel timore di future interruzioni dell’offerta. L’aumento degli acquisti è continuato fino ad aprile, aiutando i profitti a superare le aspettative. Ad aprile, tuttavia, le vendite hanno iniziato un costante rallentamento che è continuato fino ad oggi (21/4).

Per quanto riguarda i segmenti di mercato, il management prevede un fortissimo calo nei sistemi di comunicazione, un forte calo in ambito mobile phone e un leggero calo per il mercato automotive; leggeri aumenti per il settore industriale e per il mercato dei PC. In forte crescita, invece, il settore dei server/enterprise systems/cloud.

Il settore automotive e quello degli smartphone verrà penalizzato dalla chiusura delle fabbriche e dal lockdown della popolazione; al contrario PC e Data Center trarranno beneficio dal telelavoro, attività, probabilmente, che subirà un forte incremento anche al termine della pandemia.

Durante la crisi del 2008, scoppiata all’improvviso nel settembre 2008, vi fu un drastico calo di ordini dall’oggi al domani che comportò un calo del fatturato del 26% nel quarto trimestre del 2008; un ulteriore calo del 16% si verificò nel primo trimestre del 2009. Nei sei trimestri successivi, tuttavia, il fatturato tornò al livello pre-crisi.

Tenuto conto di tutti i fattori, Texas Instruments non ha intenzione di ridurre il suo attuale livello di produzione, anche perché la maggior parte dei prodotti ha un rischio di obsolescenza  relativamente basso. TI prevede inoltre di mantenere costanti le spese di ricerca e sviluppo e gli investimenti in capacità digitali.

In ogni caso TI è pronta ad affrontare una probabile correzione nelle richieste da parte dei clienti nei prossimi due trimestri, ed una probabile ripresa degli ordini nel quarto trimestre del 2020.

 

 

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