Infineon ottiene tutte le autorizzazioni per l’acquisizione di Cypress

Alla fine sono arrivate tutte le autorizzazioni che Infineon si aspettava, anche se in alcuni momenti si è temuto seriamente per il buon esito dell’unica acquisizione di una certa consistenza degli ultimi 12 mesi tra aziende elettroniche.

In particolare, quando il presidente Trump – impegnato da molti anni in una altalenante guerra commerciale con la Cina – ha minacciato di bloccare la fusione a causa di possibili fughe di informazioni “sensibili” di natura militare verso la Cina, favorite da un atteggiamento della Germania che negli ultimi tempi si era dimostrata troppo accondiscendente rispetto alla aggressiva politica commerciale cinese. In particolare, all’Amministrazione statunitense non era piaciuto il fatto che la Germania non si fosse allineata con gli Stati Uniti nel boicottaggio dell’infrastruttura mobile 5G di Huawei; tuttavia, in considerazione della limitata attività di Cypress in ambito militare e del fatto che altri produttori fossero in grado di fornire sistemi analoghi, questo primo ostacolo è stato ben presto superato. Non senza alcuni momenti di panico in Borsa, dove, in un’occasione, le quotazioni di Cypress per alcune ore erano tornate a livello pre acquisizione. Il secondo ostacolo era rappresentato dal volume delle vendite sul mercato cinese, dove Cypress realizza un terzo delle proprio giro d’affari.  Tuttavia, anche questo fatto non è stato ritenuto pregiudizievole dal Comitato per gli investimenti esteri negli Stati Uniti (CFIUS) che, alla fine, ha approvato la fusione. Altri produttori di chip statunitensi hanno quote di mercato simili in Cina, con in più un forte coinvolgimento nel processo di produzione e nella catena di approvvigionamento.

Nessun problema anche per i regolatori cinesi, nonostante le attuali turbolenze dei mercati dovute alla pandemia ed alla vera e propria guerra tra i produttori di petrolio che ha portato, per la prima volta, ad un prezzo negativo di questa materia prima (… vi pago se mi ritirate il greggio!). Nessuna obiezione del tipo di quella che portò al blocco dell’acquisizione di NXP da parte di Qualcomm, quando la guerra sui dazi tra Cina e USA toccò il picco massimo.

E così Infineon Technologies ha annunciato – il 16 aprile – la chiusura della procedura di acquisizione di Cypress Semiconductor Corporation che è diventata parte integrante di Infineon.

L’acquisizione di Cypress è un passaggio fondamentale nello sviluppo strategico di Infineon“, ha dichiarato Reinhard Ploss, CEO di Infineon. “Insieme, offriamo ai nostri clienti il ​​portafoglio più completo del settore per collegare il mondo reale con il mondo digitale; ci stiamo evolvendo da società leader nei componenti a società leader nelle soluzioni di sistema per i mercati automobilistico, industriale e IoT. Inoltre, i clienti potranno beneficiare della nostra maggiore portata globale e del supporto avanzato nella progettazione su misura per le loro esigenze. Diamo il benvenuto ai nostri nuovi colleghi da Cypress a Infineon”.

Secondo il management di Infineon, Cypress aggiunge un portafoglio differenziato di microcontrollori, componenti di connettività, ecosistemi software e memorie ad alte prestazioni. Tutto ciò è fortemente complementare ai semiconduttori di potenza di Infineon, ai microcontroller automobilistici, ai sensori e alle soluzioni di sicurezza. La combinazione di queste risorse tecnologiche consente soluzioni avanzate per applicazioni ad alta crescita come ADAS, Autonomous Drive, IoT e infrastruttura mobile 5G. L’aggiunta delle forti capacità di ricerca e sviluppo di Cypress e il suo punto d’appoggio negli Stati Uniti e in Giappone rafforzeranno le connessioni di Infineon con i clienti di tutto il mondo. 

Gli aspetti finanziari

La transazione firmata il 3 giugno 2019, e successivamente approvata dagli azionisti di entrambe le società, prevedeva l’acquisto di Cypress da parte di Infineon per un valore di USD 23,85 per azione in contanti, corrispondente ad un valore aziendale di oltre 9,0 miliardi di Euro.

L’acquisizione dovrebbe accrescere gli utili di Infineon già dall’esercizio finanziario 2021. La redditività dovrebbe aumentare, mentre l’intensità di capitale dell’attività congiunta diminuirà, aumentando il free cash flow. Infineon prevede un risparmio annuo di 180 milioni per sinergie gradualmente in circa tre anni dopo la chiusura. I portafogli complementari consentiranno di offrire soluzioni di chip aggiuntive con un potenziale sinergico di entrate di oltre 1,5 miliardi di euro all’anno nel lungo periodo.

Nel 2018 Cypress ha registrato ricavi per 2,48 miliardi di dollari e un utile netto rettificato di $ 509 milioni; alla luce di ciò, le stime di Infineon sembrano piuttosto generose.

L’acquisizione rende Infineon uno dei primi 10 produttori di semiconduttori al mondo. Già leader nei semiconduttori di potenza e nei controller di sicurezza, Infineon sta ora diventando anche il primo fornitore di semiconduttori per l’industria automobilistica.

L’acquisizione è inizialmente finanziata attraverso una combinazione di liquidità propria e tramite un finanziamento garantito da un consorzio di 20 banche nazionali e internazionali, con scadenze che vanno da marzo 2022 a giugno 2024 ed ampio margine per eventuali misure di rifinanziamento. Infineon si impegna a mantenere un rating investment grade, invariato rispetto al periodo pre-fusione finanziando l’acquisizione  con capitale proprio per circa il 30 percento.

La notizia del via libera all’accordo giunge in un momento di grande incertezza dovuta alla pandemia da Coronavirus che ha colpito l’intero globo; solo due settimane fa, Infineon ha ritirato le sue previsioni finanziarie per il 2020 poiché l’impatto economico derivante dalle interruzioni delle catene di approvvigionamento globali, dei mercati finali e delle economie non poteva essere valutato in modo affidabile. In prospettiva, comunque, restano valide le ragioni che hanno portato Infineon all’acquisto di Cypress.

Prima dell’acquisizione di Cypress, Infineon occupava il secondo posto tra i produttori per automotive, dopo NXP.

 

Con l’acquisizione di Cypress, Infineon Technologies sala al primo posto della Classifica.

 

L’aggiunta del chipmaker californiano al suo portafoglio è tutta una questione di preparazione per la crescita della connettività in ambito automobilistico e dello sviluppo delle soluzioni IoT.

Dopo una trasformazione pluriennale, Cypress si è specializzata nella produzione di chip di connettività cresciuta di due cifre negli ultimi due anni. Cypress sta dedicando l’85% dei suoi investimenti in ricerca e sviluppo alla tecnologia di connessione per l’industria automobilistica e l’ Internet of Things (IoT).

Poiché la domanda di veicoli elettrici, le tecnologie per la guida autonoma e quelle della connessione automotive sono in continuo aumento, Cypress è pronta a trarne vantaggio. Si aspetta che il suo business automobilistico cresca dall’8% al 12% all’anno fino al 2023. Ma la connettività non si limita al settore automobilistico; si prevede infatti che le vendite nell’IoT aumenteranno dal 12% al 14% ogni anno fino al 2023.

Sicuramente anche un aumento della propria presenza nella Silicon Valley e un rafforzamento commerciale nell’importante mercato automotive del Giappone hanno la loro ragione d’essere.

Nel complesso, dunque, la mossa di Infineon sembra azzeccata, anche se per la crescita dei ricavi ci vorrà un po’ di tempo.

Per quanto riguarda Cypress, ovvero gli azionisti, il premio ottenuto sembra adeguato a quello che è il reale valore della società in prospettiva futura.

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