In elettronica e telecomunicazioni il termine jitter definisce la deriva di una o più caratteristiche di un segnale come, ad esempio, l’ampiezza, la frequenza o la fase. Il fenomeno può manifestarsi anche nei bus usati nei computer come l’USB, il PCI-e, il S-ATA. Il jitter può essere assimilato a un segnale variabile nel tempo, quindi per esso si possono definire un valore efficace (RMS) ed uno di cresta o un valore picco-picco; inoltre se ne può dare una rappresentazione attraverso lo spettro di potenza. Il periodo di jitter è l’intervallo di tempo tra due massime variazioni o tra due minime variazioni di una caratteristica che varia continuamente nel tempo; la frequenza del jitter è l’inverso del periodo di jitter. In fase di progettazione circuitale, lo spettro di frequenze che viene preso in considerazione è limitato inferiormente al valore 1 Hz (frequenza di taglio inferiore). Nelle reti, ed in particolare in quelle basate sul protocollo IP (Internet Protocol) il jitter si riferisce alla variazione statistica nel ritardo di ricezione dei pacchetti trasmessi, causata dalle code di pacchetti che si verificano nei router congestionati.

Una delle applicazioni elettroniche dove il jitter è molto rilevante, è il CD audio: in fase di estrazione di audio digitale dai Compact Disc, il jitter influenza il processo di campionamento audio, nel senso che i campioni estratti vengono raddoppiati o saltati interamente quando il lettore CD sposta il laser in avanti o indietro sulla traccia (seek) per risincronizzarsi. Il problema si verifica perché nella definizione del primo standard CD audio non è stato richiesto che l’indirizzamento avesse la precisione del singolo blocco (il problema è stato risolto col più recente standard Yellow Book). Di conseguenza, dopo una risincronizzazione la lettura potrebbe ricominciare alcuni blocchi prima o alcuni blocchi dopo, con conseguente raddoppio dei campioni o perdita dei campioni stessi. All’ascolto, tali variazioni si percepiscono di norma come scatti ripetuti, molto brevi, durante la riproduzione. Si può ovviare all’inconveniente applicando un apposito software di correzione in fase di lettura. La correzione software si attua tornando sempre un po’ indietro nella traccia dopo un seek, in modo da leggerne una porzione parzialmente sovrapposta a quella precedente, e poi facendo scorrere le due serie di campioni fino a trovare la posizione in cui la fine della prima serie combacia con l’inizio della successiva. La maggior parte dei programmi di estrazione digitale effettua la correzione del jitter. Un altro modo per evitare il jitter è quello di leggere l’intero disco in un’unica operazione senza discontinuità e a velocità molto bassa, in modo che non sia mai necessaria alcuna risincronizzazione.

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