GPBM Italy attraverso GP Batteries sostiene il Mummy Project, che ha come obiettivo la salvaguardia di una mummia egizia tramite un delicatissimo restauro conservativo.

Il progetto, ribattezzato «Una mummia da salvare», coinvolge il Museo Archeologico e il Comune di Bergamo. La mummia di AkhetKhonsu è stata sottoposta a numerosi esami allo scopo di ricostruirne storia, identità ma non solo; oltre alla datazione, il Museo ha analizzato le sostanze usate durante la mummificazione per comprendere in modo approfondito i motivi della scheletrizzazione del corpo. Al termine del restauro, eseguito da un team di massimi esperti e guidato dalla dott.ssa Cinzia Oliva, è prevista la ricostruzione forense del volto.

Il Mummy Project è un progetto molto particolare poiché coniuga l’altissima competenza degli esperti, la passione per i reperti archeologici e la condivisione con il pubblico. Sarà infatti possibile assistere dal vivo al lavoro di restauro della mummia; l’equipe guidata dalla dott.ssa Oliva opererà all’interno di uno speciale ambiente (isolato dall’area museale) dotato di vetrate attraverso le quali i visitatori potranno assistere da vicino allo svolgimento dei lavori come anche porre domande al team di restauro.

GPBM: power to the history

GPBM Italy è impegnata costantemente nell’ambito socio-culturale e sportivo dando il proprio sostegno a numerosi progetti. Luca Negri, Country Manager di GPBM Italy vede nel Mummy Project l’occasione per dare la possibilità alle persone di condividere un’esperienza singolare: “Non capita tutti i giorni di poter vedere un team di massimi esperti lavorare su un reperto archeologico così prezioso” afferma Negri e prosegue “Il Mummy Project è un progetto che vuole generare valore e cultura attraverso un’esperienza unica. GPBM Italy ha nella propria filosofia aziendale l’inclusione e la condivisione fra persone; vogliamo esprimere questi valori in tutte le iniziative a cui partecipiamo”. GP Batteries, divisione consumer di GPBM Italy, in qualità di fornitore ufficiale di batterie, sostiene il Mummy Project assieme ad altre realtà come Fondazione Comunità Bergamasca, Rotary Club di Bergamo nonché il Comune di Bergamo.

Un viaggio partito tempo fa

Mummy Project è un progetto partito all’inizio dell’anno, la fase di restauro rappresenta soltanto uno degli ultimi step di tutto il programma. Inizialmente la mummia è stata sottoposta a indagini radiologiche a cura dei team Mummy Project e di Radiologia del Policlinico di Milano. Successivamente sono stati effettuati esami endoscopici in laparoscopia allo scopo di prelevare campioni ossei, organici e inorganici oltre ad un attento esame delle bende.

Il risultato di questi esami ha rivelato i primi dati riguardo l’identità del soggetto mummificato, ossia di una figura maschile di circa 1 metro e 75 di altezza. Per acquisire ulteriori informazioni utili a comprendere identità e storia del soggetto si è passati all’analisi chimico fisica dei campioni prelevati in precedenza e alla datazione attraverso il carbonio C14 avvenuta presso il Rem e il German Mummy Project di Manheim, arrivando così alla quarta fase che è quella del restauro vero e proprio. Il progetto vedrà la sua conclusione e il raggiungimento di tutti gli obiettivi, con la ricostruzione forense del volto.

L’importante reperto archeologico sarà quindi preservato, restando così a disposizione della Città di Bergamo e di tutti gli studiosi e appassionati che avranno la possibilità di fruire delle scoperte derivate dal Mummy Project.

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