Analog Devices limita i danni del coronavirus nel Q2 2020

 

 

La trimestrale di Analog Devices era molto attesa in quanto, a differenza di altre società del settore, il Q2 per ADI termina il 2 maggio 2020 ed i conti riguardano i mesi di febbraio, marzo e aprile, in piena pandemia o quasi.

Non si può dire che gli effetti negativi della pandemia non si siano fatti sentire (il fatturato è calato del 14% a 1,317 miliardi contro 1,527 miliardi del Q2 2019 mentre gli utili su base annua sono scesi del 21%); tuttavia l’utile netto per azione (1,08 dollari) è risultato superiore a quello degli analisti (1,04 dollari): ciò è bastato ad un balzo del titolo di quasi l’8% a quota 114,57 dollari per azione nonostante siano quattro trimestri consecutivi che il fatturato di Analog Devices sia in calo.

Non solo, ADI ha restituito agli azionisti altri 114 milioni di dollari sotto forma di acquisto di azioni proprie, portando la remunerazione complessiva degli azionisti ad un totale di 343 milioni di dollari nel trimestre.

 

Durante questo periodo senza precedenti, ADI si è mossa con velocità e agilità per modificare la nostra catena di approvvigionamento e soddisfare la domanda dei clienti, accelerando la produzione e le spedizioni di prodotti essenziali, comprese le soluzioni utilizzate nelle apparecchiature mediche nella lotta contro Covid-19,” ha dichiarato il CEO di ADI Vincent Roche. “La nostra diversificazione tra clienti, applicazioni e mercati sta mitigando la più debole attività commerciale su scala globale“. Ha aggiunto Roche.

Per il terzo trimestre fiscale la linea mediana delle previsioni di Analog Devices si attesta su un fatturato di 1,32 miliardi (erano 1,48 nel 2019) ed un utile per azione di 1,08 dollari (erano 1,26 nel 2019) mentre le previsioni degli analisti indicano il fatturato a 1,33 miliardi e l’utile per azione a 1,03 dollari.

 

 

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