La profondità di memoria di un oscilloscopio digitale rappresenta il numero massimo di punti (campioni) che lo strumento è in grado di memorizzare e che in fase di visualizzazione andranno a ricostruire la forma d’onda memorizzata. In altre parole, la profondità della memoria dell’oscilloscopio rappresenta la quantità massima di punti disponibile per un’acquisizione. Quanto più è profonda la memoria, tanto maggiore può essere mantenuta elevata la frequenza di campionamento quando si esegue la cattura di un segnale per periodi di tempo prolungati. Ciò a sua volta permette di ottenere misurazioni più accurate e affidabili, con la certezza che non sia perso alcun evento importante.

Per migliorare questo tipo di prestazioni, alcuni oscilloscopi sono in grado di segmentare la memoria ovvero di suddividerla in tanti segmenti, ciascuno con un numero definito di campioni. L’utente definisce la lunghezza dei segmenti in base alle porzioni significative del segnale, ad es. la lunghezza del pacchetto di un messaggio basato sul protocollo. Nel momento in cui scatta il trigger, vengono conservati in memoria i dati di interesse, insieme con la marcatura temporale dell’istante di trigger corrispondente. I periodi di tempo senza attività interessanti non vengono acquisiti. Di conseguenza, la capacità di memoria disponibile può essere sfruttata al massimo, registrando un numero molto più significativo di dati rispetto alle acquisizioni single-shot.

 

 

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